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Islam e halal
“ Ciò che è lecito, halal, è chiaro e ciò che è proibito, haram, è chiaro. Tra i due vi sono cose dubbie riguardo alle quali gli uomini non sanno se siano halal o haram. Colui che le evita, al fine di salvaguardare la sua religione e il suo onore è al sicuro, mentre chi vi prende parte potrebbe compiere qualcosa di illecito come colui che pascoli i suoi animali vicino alla hima [l’area riservata agli animali appartenenti al re, proibita agli altri animali]; è certo probabile che alcuni dei suoi animali sconfineranno in essa. In verità, ogni re ha una hima, e la hima di Dio è ciò che egli ha proibito. Vi è nel corpo una parte che se è sana, tutto il corpo è sano; e se è corrotta, tutto il corpo è corrotto. In verità questa parte è il cuore.
Profeta Muhammad
(Hadith, insegnamento riportato da al-Bukhari, Muslim e altri)
Il principio stabilito dal diritto islamico è quello della naturale liceità della Creazione (ibaha) per l’uomo e la donna.
Il Corano invita i musulmani a mangiare tutte le cose buone (tayyibat), senza specificare quali siano i cibi consentiti (halal). È piuttosto ciò che è proibito (haram) a essere indicato espressamente:
L’attenzione al halal rappresenta un’applicazione della religione per salvaguardare in modo etico la Creazione e tutti gli esseri viventi.
Per i musulmani la vita è sacra e il rapporto con il mondo costituisce un’occasione per scoprire i segni di Dio visibili e invisibili.
Da ciò deriva il rispetto dell’ambiente e dei suoi delicati equilibri così come la cura del corpo per preservare la salute.
I musulmani nel mondo sono quasi 2 miliardi, distribuiti in tutti i Paesi. Vivono in società in cui costituiscono la maggioranza della popolazione oppure come minoranze di comunità autoctone e di origine migratoria.
Oltre 2 milioni di musulmani vivono nel nostro Paese, molti dei quali organizzati in associazioni etniche.
La Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS) , fondata nel 1993, è riconosciuta dalle istituzioni nazionali e internazionali come autorevole rappresentanza dell’Islam italiano.
I suoi imam sono teologi italiani e la moschea al-Wahid, presente nella sede nazionale di Milano, è aperta ai musulmani di tutte le origini e collabora con numerose moschee per salvaguardare l’unità spirituale della comunità islamica nel rispetto delle differenze culturali.